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Tre giorni intorno al lago di Como


By Sabrina Andreoli asabri@katamail.com, Sun, 02 Aug 1998 10:38:33 -0700

Introduzione

Ho fatto viaggi più impegnativi in bicicletta ma a questo tengo in particolar modo per due ragioni: intanto perchè è la prima volta che parto da sola e poi perchè ho realizzato il sogno di partire pedalando da davanti all'uscio di casa, niente treni o aerei o traghetti, solo io e la mia bicicletta attrezzata di tutto punto per l'autosuffucienza: tenda, sacco a pelo, materassino etc.

Il percorso

Il percorso si snoda su circa 280 km con dislivelli modesti e abbordabili anche con la bicicletta discretamente carica, è un piccolo viaggio che consiglio anche come preparazione a raid più impegnativi. Io sono partita da Sondrio, la mia città, è ho affrontato il giro del lago in senso orario toccando Lecco, Bellagio, Como e poi di nuovo Sondrio. E' possibile iniziare il giro anche da Lecco o da Como facilmente raggiungibili in treno da Milano o dalla Svizzera (via Chiasso). Ho escluso dal percorso, quando possibile, le strade più frequentate.

Il traffico

Uno dei problemi da considerare comunque è il traffico, particolarmente sul tratto Como - Sorico della statale n 340 (statale Regina), consiglio quindi di affrontare questo tratto del percorso in una domenica in modo da evitare il traffico pesante. Percorrendo il circuito in senso orario si ha il vantaggio di pedalare sempre dalla parte del lago e inoltre risulta più agevole evitare alcune lunghe gallerie, è comunque indispensabile montare sulla bicicletta luci posteriori ed anteriori per rendersi visibili negli inevitabili tratti in galleria.

Cartografia

Per quanto riguarda la cartografia è sufficiente una buona carta stradale 1:100.000, io ho utilizzato la carta Kompass n 91 (Lago di Como - Lago di Lugano) 1:50.000 che si è rivelata però poco aggiornata essendo cambiato in alcuni punti il tracciato stradale in seguito a lavori recenti. Ho realizzato il viaggio dal 23 al 25 luglio 1998, naturalmente sono preferibili periodi meno caldi (giugno o settembre), tutto il percorso risulta veramente incantevole dal punto di vista paesaggistico; volendo viaggiare leggeri è possibile alloggiare negli alberghi presenti su tutto il percorso prenotandoli in anticipo durante l'alta stagione.

Diario

1 giorno : Sondrio - Abbadia Lariana

Parto di prima mattina per evitare il traffico e sfuttare al meglio le ore più fresche della giornata, mi dirigo verso la strada pedemontana orobica seguendo le indicazioni per Albosaggia e Caiolo, superato il ponte sull'Adda in località Porto di Albosaggia svolto a destra seguendo da qui in poi la sponda sinistra del fiume; attraverso gli abitati di Caiolo, Cedrasco, Fusine, Colorina, Selvetta e Sirta (è possibile evitare ai muscoli ancora freddi la salita che porta a Caiolo prendendo in località Torchione una deviazione sulla destra indicata dal cartello giallo Sentiero Valtellina, il Sentiero è asfaltato e corre sulla riva sinistra del fiume Adda, lo seguo per alcune centinaia di metri e raggiunto il ponte sull'Adda mi riporto sulla strada principale, senza attraversare il ponte, pedalando di nuovo in direzione del versante orobico e ritornando sulla pedemontana all'altezza dell'aviosuperficie di Caiolo).

La strada pedemontana termina poco oltre Sirta immettendosi sulla statale n 38, svolto a sinistra per Morbegno e percorro la statale per circa 5 km fino a Morbegno. Prima di entrare in città svolto a destra seguendo le indicazioni per la strada Valeriana n 402 che corre ai piedi del versante retico della valle, superato il ponte sull'Adda svolto a sinistra seguendo le indicazioni per Traona e Dubino, ora sono sulla sponda destra del fiume e attraverso gli abitati di Traona, Mantello e Dubino, poco oltre Dubino (località Cresciasca) svolto a sinistra abbandonando la strada Valeriana per portarmi in alcune centinaia di metri sulla statale n 36 proveniente da Chiavenna; giunta sulla statale svolto a sinistra e seguo le indicazioni per Colico, superato il ponte sull'Adda in località Trivio di Fuentes prendo a destra seguendo le indicazioni per la vecchia statale n 36 che percorre la Riviera Orientale del Lago di Como, attraverso l'abitato di Colico e costeggio in salita l'ansa tranquilla del cosidetto Laghetto di Piona, al termine della salita chi se la sente di affrontare altra salita può effettuare una deviazione a destra per visitare la medioevale Abbazia dei frati cistercensi di Piona.

Proseguo lungo la Riviera Orientale attraversando gli abitati di Dorio, Corenno Plinio ( Castello pliniano, Chiesa di S. Tommaso Becket) e Dervio dove mi fermo in riva al lago in attesa che passino le ore più calde della giornata. Proseguo quindi attraversando Bellano (da visitare l'"orrido" ovvero le gole scavate nella roccia dal torrente Pioverna), Varenna, Lierna, Mandello infine giunta ad Abbadia Lariana mi fermo per la notte in un campeggio e mi rilasso sulla spiaggia di ciottoli godendomi il tramonto e il meritato riposo.

2 giorno: Abbadia Lariana - Como

Caricate armi e bagagli sulla bici riparto in direzione di Lecco affrontando circa 8 km di superstrada a traffico pesante, molta attenzione e concentrazione, non ci sono purtroppo alternative. Giunta a Lecco percorro il lungolago e seguo le indicazioni per Milano, attraverso il Ponte Nuovo e dopo il ponte svolto subito a destra seguendo le indicazioni per Malgrate e Bellagio strada n 583; inevitabili nella prima parte del percorso verso Bellagio due lunghe gallerie peraltro ben illuminate. Il resto della strada fino a Bellagio è veramente entusiasmante, corro veloce sulle sponde rocciose che si immergono nelle acque del lago liscio come olio, attraverso i tranquilli abitati di Onno e Vassena, in località Rigona la strada comincia a salire e corre più alta sul lago, da Regatola in rapida discesa raggiungo Bellagio dove mi fermo alcune ore, per visitare il paese, rifocillarmi e riposare all'ombra dei platani della Punta Spartivento (seguire le indicazioni). Riprendo il cammino in direzione di Como (strada n 583), questa seconda parte della tappa si rivela particolarmente impegnativa per il caldo, il continuo sali scendi del tracciato stradale alternato ad un micidiale falsopiano, le cattive condizioni della copertura stradale o forse sono le mie cattive condizioni a farmi sembrare tutto più difficile, la sosta a Bellagio è stata troppo lunga e ho perso lo slancio della mattinata.

Attraverso i pittoreschi abitati di Lezzeno, Nesso, Pognana, Faggeto, Torno e finalmente raggiungo Como, percorro il lungolago in mezzo al traffico assordante e vado in cerca dell'ostello (non ci sono campeggi vicino alla città) seguendo le indicazioni per Villa Olmo. L'ostello è al completo ma fortunatamente vengo indirizzata dall'albergatrice ad un vicino convento di suore che durante l'estate offre ospitalità alle turiste (solo donne), qui finalmente posso riposarmi dalle fatiche della giornata dividendo una cameretta spartana, ma pulita ed economica, con una simpatica ragazza irlandese che sta girando l'Europa in treno. Un rapido giro in centro per mangiare e ammirare la splendida facciata del Duomo, il portone del convento chiude alle 23 e ho molto bisogno di riposo.

3 giorno: Como - Sondrio

Sono in sella di buon mattino, esco da Como seguendo la statale Regina n 340 in direzione di Cernobbio. A Cernobbio prendo la deviazione a destra che entra in paese e seguo il lungolago evitando di imboccare la lunga e trafficata galleria che attraversa la montagna, peraltro vietata al transito delle biciclette. La strada sale poi ricongiungendosi alla statale ma poco dopo Villa Pizzo imbocco a destra un'altra deviazione che correndo lungo il lago per alcuni km attraversa Moltrasio, Carate - Urio e Laglio offrendo la vista di splendide ville immerse nel verde dei parchi; ritornata sulla statale Regina proseguo e giunta a Brienno imbocco a destra la deviazione che attravesa il paese e mi permette di evitare un'altra lunga galleria. Attraverso quindi gli abitati di Argegno, Colonno, Sala Comacina, a Ossuccio faccio una breve sosta in riva al lago sotto ad una minuscola chiesetta medievale con una bella vista sulla boscosa Isola Comacina che si può visitare attraversando in barca il breve braccio di lago che la separa dalla sponda.

Riprendo il cammino attraversando Lenno e Tremezzo, giunta a Menaggio sosto di nuovo all'ombra per rifocillarmi sperando che il forte vento contrario che si è levato si calmi un po'. Proseguo e in località La Gaeta non mi è possibile evitare una lunga galleria in quanto la deviazione alternativa segnalata dalla mia cartina è stata chiusa con transenne invalicabili. Attraverso quindi l'abitato di S. Abbondio e giunta a Rezzonico prendo a destra la deviazione che attraversa l'abitato ed evito due lunghe gallerie, l'imbocco della deviazione è transennato ma si può percorrere tranquillamente in bicicletta anche se il fondo è piuttosto sconnesso. In località Prato ritorno sulla statale, attraverso gli abitati di Musso, Dongo, Gravedona, Domaso, Gera Lario e Sorico dove termina il Lago, poco oltre attraverso il ponte del Passo sul fiume Mera, dopo il ponte svolto a destra in direzione di Nuova Olonio dove imbocco nuovamente la strada pedemontana n 402 in direzione di Dubino e Traona e da qui in poi ripercorro a ritroso la strada dell'andata fino a Sondrio.

Al tramonto sono a casa stanca (molto stanca) ma felice. Volendo affrontare il percorso con più calma è possibile pianificarlo su quattro giorni tenendo però presente che i campeggi scarseggiano decisamente tra Lecco e Menaggio.